Archivi del mese: marzo 2010

Una certa misura di adattamento al reale

Purtroppo il mondo non va come vorremmo. Purtroppo le cose non ruotano attorno a noi e non esistono per soddisfare i nostri desideri, soprattutto se questi puntano troppo in alto, se si pongono l'aut aut "o tutto o niente", o … Continua a leggere

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La torbida ora di religione di Marco Bellocchio

Dopo anni che languiva in un disco rigido esterno, ieri sera ho guardato per la prima volta L'ora di religione di Marco Bellocchio. Chi si aspettasse una dichiarazione infiammata di guerra alla religione resterebbe deluso, perché in realtà il film … Continua a leggere

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La lusinga delle lusinghe

Bisognerebbe imparare a resistere alle lusinghe. Quando sono troppo smaccate non è difficile e non lo è nemmeno quando sappiamo o intuiamo che dietro ad alti elogi alla nostra persona si nasconde una chiara intenzione di ricavarne un tornaconto, soprattutto … Continua a leggere

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NOMINATIO E portare con sé: la durezzadelle montagne, le sterminatepietraie, la solitudine dell'acqua.Gelidamente distante, aliena.Sapere questo, intendo, della sua esistenza.La neve, quella che resta comunquenegli anfratti a nord, in formadi luminosa lingua o guizzo.La stratificazione dello scisto, l'impastodel granito; la … Continua a leggere

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La schiuma del romanticismo

Non il sentimento, ma il sentimentalismo è una chiave interpretativa della nostra epoca e una delle sue caratteristiche dominanti. Dei sentimenti li abbiamo tutti, ma non è detto che siano solo quelli a doverci guidare. La parte emotiva dell'uomo è … Continua a leggere

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“Io sono l’amore”: polpettone con pretese

[Attenzione! Vi rovino il finale. Non leggete se proprio proprio volete andare a vederlo al cinema] In due delle numerose cene e pranzi che costellano Io sono l’amore, di Luca Guadagnino, c’è un’immagine che simboleggia perfettamente tutto il film: da … Continua a leggere

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Neanche voi siete granché fighi

Ho letto le ultime lepidezze di Berlusconi a proposito di Mercedes Bresso, che sarebbe di cattivo umore la mattina al risveglio perché, al momento del trucco, è costretta a guardarsi allo specchio e quello che vede la deprimerebbe anzi che … Continua a leggere

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Ipotesi sull’irreale

Se già, come pare affermino i buddisti, questo mondo – e ciò che vi accade – è irreale e se a farci soffrire, spesso, non è quello che ci accade ma il giudizio che noi ci formiamo su di esso … Continua a leggere

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L’Isola dei facinorosi

Qualche giorno fa tornavo a casa dalla stazione di Porta Garibaldi dopo essere stato nella città natale. Come sempre, esco dal retro della stazione e sbuco in via Guglielmo Pepe, che costeggia il binario venti. Da una ventina d'anni fa, … Continua a leggere

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Le “professioni deliranti”

In City Boy – l’ultimo libro di Edmund White, di cui ho già scritto – mi sono imbattuto, tra le numerose perle, anche in questa: “In tutt’e tre le città [Londra, Parigi e New York] la gente esercita quelle che … Continua a leggere

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