Al fuoco, al fuoco!

Il paternalismo della sinistra mi fa vomitare. Un paternalismo via via più forte man mano che ci si sposta di più verso sinistra. Un paternalismo che, ancora più che negli esponenti politici del (centro)sinistra, si manifesta nei sostenitori convinti di questa parte politica (e non mi riferisco tanto ai generici elettori che votano a sinistra senza farsi troppe illusioni o perché pensano, a torto o a ragione, che sia il meno peggio). Non soltanto non vedono le ragioni di chi non ha votato come loro, ma nemmeno riconoscono che costoro possano avere delle ragioni che non siano o criminali o frutto di un'errata visione delle cose. Chi ha votato centrodestra è, per loro, per forza un povero imbecille – a voler essere gentili – che si è fatto abbindolare da Berlusconi. Non gli salta in mente che in quest'altra parte politica, tra tanti "berlusconiani mistici", ci sono anche quelli che l'hanno votato perché gli sembrava il "meno peggio". Ormai io capisco benissimo, invece, come in Italia molti abbiano preferito votare Berlusconi. E se queste incarnazioni dell'etica, del bene-in-terra, pensano di convincerli a votare a sinistra anziché a destra, dubito che ci riusciranno continuando a insultarli e a dirgli che sono dei deficienti o dei delinquenti. Irritano me, che in sedici anni Berlusconi non l'ho mai votato, e quindi non fatico a immaginarmi quanto irritino loro. E' un atteggiamento che ben si riassume in un'affermazione che mi è capitato di leggere, uscita dalla penna (o dalla tastiera) di un giornalista di sinistra: la sinistra ricerca la verità, la destra la convenienza. E 'sticazzi, mi verrebbe da commentare, alla faccia della modestia e del pragmatismo politico.

In relazione al voto di fiducia chiesto oggi dal governo alla Camera, mi pare che la posizione delle opposizioni – centrosinistra e cosiddetto "terzo polo" – fosse improntata a un "tanto peggio, tanto meglio". L'importante, cioè, era di far cadere il governo, indipendentemente da quello che sarebbe venuto dopo. A me questo pare un atteggiamento irresponsabile. Forse sto invecchiando e comincio a pensare che anche la stabilità sia un valore, tanto che bisogna pensarci seriamente prima di aprire una crisi al buio, ovvero senza controproposte serie e praticabili. Quelle controproposte che a me non pare di aver visto da nessuna parte, per tacere poi della mancanza di accordo – specificamente nel centrosinistra – su chi dovrebbe guidare una coalizione di centrosinistra e su chi dovrebbe governare se, eventualmente, questa parte vincesse ipotetiche elezioni anticipate. (Per me, detto per inciso, la questione è molto semplice: il Pd è il partito di maggioranza relativa del centrosinistra, Bersani è il suo segretario, Bersani dovrebbe essere il candidato premier. Che a me piaccia o no è del tutto ininfluente: è insensato che, dalla trombatura di Veltroni in poi, siano già sfilati altri due segretari e si pensi ancora a qualcuno che compia il miracolo di risollevare le sorti del centrosinistra facendolo trionfare alle elezioni).

Se si indicessero ora elezioni anticipate, qualcuno è seriamente convinto che l'armata Brancaleone delle opposizioni – ancora più sgangherata della maggioranza – avrebbe qualche possibilità di vittoria? Io ne dubito. Probabilmente qualcuno è pronto a dire che se gli italiani dessero ancora la fiducia a Berlusconi lo farebbero perché sbagliano, perché sono traviati dalla televisione, perché non conoscono i loro veri interessi. Eh già, per fortuna che c'è qualcuno che sa quali sono i veri interessi degli italiani. Peccato che la maggioranza degli italiani non è stata informata al riguardo o non ne vuole sapere. Allora che cosa bisogna fare? Consentire di votare solo a quelli che hanno un patentino di "democraticità" che gli è stato rilasciato in anticipo? Patentino i cui requisiti, guarda caso, sono quelli fissati da chi dice che no, il centrodestra non bisogna votarlo perché persegue le "convenienze" e non la "verità"? Se non è paternalismo questo! Mi spiace, ma in una democrazia tutti hanno diritto di voto, anche quelli che noi consideriamo degli stronzi. La politica è composizione di vari interessi, mica un'etica trascendente.

Due parole infine sulle critiche riservate ai "traditori della patria" che hanno votato la fiducia al governo Berlusconi: come minimo sono dei "venduti". Può anche darsi, ma è irrilevante: a me non interessa fare il Grande Inquisitore che deve appurare, nel foro interiore di ognuno di loro, le motivazioni della loro scelta. Ricordo solo che i parlamentari esercitano la loro funzione "senza vincolo di mandato". Ora, a me questa cosa non piace: se io voto un partito – e a maggior ragione con questa legge elettorale che blinda le liste -, voto anche (in teoria) un progetto e non mi va che un parlamentare eletto con i miei voti passi a un progetto diverso. Sta di fatto, però, che la Costituzione è questa e non è che si può rispettare a fasi alterne. Perché, a questo punto, se vogliamo parlare di "tradimento", anche il voltafaccia di Fini lo è. O siccome ha messo in difficoltà Berlusconi, allora il suo non è più dettato da convenienza, ma è automaticamente santificato? E chi cambia casacca per venire con la nostra parte politica – qualunque essa sia – è uno che si è ravveduto (e se è entrato nel centrosinistra ha finalmente visto la luce della Verità), mentre se passa con l'avversario è, ipso facto, un venduto, un leccaculo o, come minimo, uno che bada solo ai propri interessi?

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13 risposte a Al fuoco, al fuoco!

  1. Yuri ha detto:

    Molto radicale! Inutile dire che per me è un complimento e spero che tu lo riesca a reputare tale!

  2. Stefano ha detto:

    Boh. Ormai scrivo quel che mi passa per la testa e mi disinteresso delle appartenenze.

  3. Matthaei ha detto:

    Magari potresti spiegare tu qualche buona ragione per votare per un governo di gente invariabilmente disonesta e incompetente.
    Secondo me, comunque, anche se non hai mai votato per Berlusconi, è solo questione di tempo prima che sia colpito dalla “sindrome di Nirenstein”.

  4. GMR ha detto:

    Che non ci siano alternative è certificato dal fatto che ieri la destra ha tentato di abbattere la destra.

  5. fuchsia ha detto:

    Non vedo come si possa considerare un valore questo tipo di stabilità palesemente fondata su consorterie mafiose, una stabilità retriva e fascista che propugna l’arte di arrangiarsi come unica soluzione ai problemi reali del paese.

  6. davey ha detto:

    Condivido pienamente!! (e l’ho un po’ scritto ieri…)
    E non parliamo di quanti stanno giustificando gli atti vandalici dei manifestanti a Roma! Viene incolpata la maggioranza con il solito “se lo potevano aspettare” o “se la sono cercata!”. Dimenticando che le macchine bruciate non sono solo di parlamentari e miliardari, e dimenticando che qualcuno (che loro giustamente condannano) “giustifica(va)”, per esempio, lo stupro perchè la donna è vestita succinta.

  7. medioman ha detto:

    io gli autobus, i mercati, i discount li frequento e mi sento di dire che molti non sono messi neanche nella condizione di avere le informazioni per farsi un giudizio. Siamo tra gli ultimi posti al mondo per libertà nell’informazione.

  8. Yoshi ha detto:

    beh. mio padre che è di area liberale e vuole meno stato ha sempre votato il berlusca perché era il suo meno peggio. di sicuro non voterà mai per chi dichiaratamente vuole più stato e più tasse.
    ora si è accorto (abbastanza tardivamente) che in realtà il berlusca non è liberale neanche più a parole e quindi mi ha detto che alle prossime elezioni resterà a casa.
    penso ci siano milioni e milioni di persone di tendenza liberale che hanno votato il berlusca perché era il loro meno peggio. probabilmente alcune, come mio padre, restando così le cose, la prossima volta resteranno a casa.

  9. pio ha detto:

    forse c’entra e forse no ma l’altra sera in tv c’erano la Concità di gregorio e belpietro: lei, con la sua arietta saccente e la puzzetta sotto il naso è quasi riuscita nell’impresa di farmelo considerare quasi simpatico

  10. myskin ha detto:

    Mi sembra che la strategia del “tanto peggio, tanto meglio” abbia funzionato, per quanto in virtù di una eterogenesi dei fini (o dei Fini?). Infatti, il peggio del peggio non poteva che essere la continuazione di questo Governo (cioè la stabilità), un Governo di coalizione non avrebbe potuto fare peggio di così, né le elezioni avrebbero risolto il problema perché probabilmente non ci sarebbe stata una maggioranza per governare. E ciò che è successo è il meglio che poteva succedere: il Governo andrà avanti, le cose andranno sempre peggio e ci si può ragionevolmente aspettare che chi non ha votato il centrodestra per fideismo giunga infine alla conclusione che è meglio non votare o votare altrimenti. Ma è ancora una lunga via crucis.
    Oh, ora scopro che essere liberali significa volere meno Stato e meno tasse, e dunque viene da concluderne che il Partito Democratico è un partito illiberale (ma certo!), forse (lo vogliamo dire? è sotto gli occhi di tutti!) stalinista. I baffi di D’alema ne sono la prova provata.
    Purtroppo, per finire, sono d’accordo con te sulla strategia comunicativa suicida del Centrosinistra nel volersi presentare come unica fonte di Verità e di Bene. In questo senso Belpietro e la De Greogorio sono il recto e il verso della stessa moneta, così come sono complementari le denunce di pericolo di ribaltone del Centrodestra e quelle sulla compravendita dei parlamentari del Centrosinitra. Ma, a meno di non volere scadere nel qualunquismo o di mettersi fuori dalla mischia (perché fuori dalla mischia allora sì che si può criticare tutto e tutti), rimane pure una differenza tra gli uni e gli altri. Dunque (ripeto)portiamo la nostra croce e attendiamo la Pasqua.

  11. Yoshi ha detto:

    “Oh, ora scopro che essere liberali significa volere meno Stato e meno tasse”
    sì. magari, con la neolingua, “liberale” ha assunto un altro significato, può essere eh.
    “viene da concluderne che il Partito Democratico è un partito illiberale”
    sì, come il resto dei partiti

  12. myskin ha detto:

    Mi scuso per l’ironia, qualora sia risultata troppo sferzante. Posso comprendere la tua opinione relativa al sistema dei partiti, pur non condividendola. Tuttavia ribadisco che sul singificato del termine “liberale” stai facendo confusione.

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